UEET FA ROTTA SULL´INDIA

Da sinistra a destra: Ugo Sacco, Kr. Raghuvendra Singh Dundlod (Secretary General, Indigenous Horse Society of India), Gianluca Laliscia, Erika Young (IHSI Coordinator to the EU), Colonnello Sarpartap Singh (Segretario Generale, Equestrian Federation of India), , Kamalbir Singh Dhindsa (President, Heritage Equestrian Sports Academy, Punjab)DUNDLOD (Rajasthan – India) – Fa rotta sull’India l’Umbria Endurance Equestrian Team, che proprio ieri è tornata dal Rajastan con Gianluca Laliscia e Ugo Sacco al fine valutare e ragionare su un progetto che ha alla base il cavallo Marwari. La trasferta indiana dei due esponenti dell’UEET si è sviluppata su più fronti, a cominciare dalla valutazione attitudinale e morfologica dei Marwari per il loro avviamento all’endurance, passando a occasioni di scambio e confronto di esperienze su come organizzare l’attività sportiva in India (calendario gare, programmi di allenamento, formazione di atleti, allenatori, veterinari e maniscalchi in loco, formazione di giudici e veterinari, valutazione sull’opportunità di organizzare un’associazione dedicata all’endurance in India, ricerca e consenso trasversale sul cavallo e la disciplina, coinvolgimento degli sponsor ad investire nel programma). Temi di confronto sono anche l’opportunità di trasferire alcuni soggetti in allenamento in Italia per farli partecipare a gare nazionali e internazionali, rendendoli ambasciatori della loro razza all’estero, e l’organizzazione – in occasione del Campionato Europeo Open ad Assisi – di una tavola rotonda che presenti il cavallo Marwari e sensibilizzi anche gli opinion leaders del settore sul “Progetto Endurance India”. STORIA Il cavallo Marwari è una della razze indigene dell’India. Le prime notizie certe della Sua esistenza risalgono ai libri sacri sanskriti, scritti circa 2000 anni fa. I cavalli Marwari erano appannaggio delle nobiltà e dei monarchi indiani che li usavano per il loro piacere ma soprattutto per combattere sia le guerre interne che gli invasori che durante i secoli, da Alessandro a Genghis Khan, hanno invaso il continente. Nativi della zona del Marwar nell’odierno Rajasthan, sono cavalli resistenti, nati per sopportare un clima arido e poco ospitale. Fieri e magnifici d’aspetto, sono stati quasi portati all’estinzione durante il dominio inglese. Grazie alla lungimiranza e all’amore di pochi allevatori, ma più di tutto grazie alla stima e all’affetto della popolazione locale che li ha dato rifugio durante il periodo più nero della loro storia, questi cavalli ora conoscono una rinascita. Le loro caratteristiche li rendono cavalli perfetti per l’endurance, uno sport che sta crescendo ovunque. Si spera anche l’India capisca il valore e la potenzialità che questi ambasciatori della cultura e della storia locale possano contribuire ad un’attività che promuovi il territorio e che dia lustro alla Sua terra nativa. CARATTERISTICHEContraddistinti da una morfologia unica al mondo che denota un taglio d’orecchie del tutto anomalo ma quanto mai affascinanti (a forma di scimitarra e capacità di una totale retrorotazione) sono dotati inoltre di struttura morfologica, diametri ed angoli articolari tipici di una cavallo a piena attitudine sportiva a cui si aggiunge un valore metabolico di grande pregio. In relazione alla loro provata frugalità c’è motivo di pensare che il cavallo può trovare adattamento in qualsiasi parte del mondo continuando a manifestare le positive impressioni rilevate in loco.

Main partner

Sport partner

Technical partner